BANGKOK
Dopo queste settimane in cui io e Stefano ci siamo girati tutta Phuket Island (e non solo) si vola a Bangkok. La sveglia è suonata ancor prima rispetto a tutti gli altri giorni, infatti alle 6 di mattina eravamo già in piedi pronti (o quasi) a prendere l’ennesimo aereo di questo mese.
La compagnia questa volta è stata AirAsia, compagnia low cost asiatica (per intenderci un ryanair orientale). Ci aspettavamo le peggiori cose ed invece siamo rimasti colpiti davvero positivamente! Infatti ve la consiglio vivamente se dovete muovervi in questo continente (perchè io non l’ho mai sentita in Italia perlomeno). Aereo davvero pulito e comodo e, nonostante il volo fosse domestico e durasse solo poco più di un’ora, ci hanno servito anche il pranzo. Altra nota positiva (ma è stata solo fortuna!) è stata il non pagare la differenza di peso al momento del drop della valigia da imbarcare. Avevamo sforato non di poco col peso (circa 6/7 chili in più) e non ci è stato detto niente, ho sudato freddo per 30 secondi, vedevo già la 50 euro volare ed invece niente! Piccola distrazione della hostess? Le abbiamo fatto pena e ha fatto finta di niente? Non si sa, ma la gioia alle 10 di mattina con 3 ore di sonno ci è piaciuta!
Arrivati a Bangkok Don Muang (il vecchio aeroporto di Bangkok a 23km dal centro) abbiamo recuperato i bagagli e ci siamo diretti all’uscita. Già dopo il primo passo fuori ci siamo accorti di quant fosse trafficata questa città semplicemente dall’aria: veramente pesante e piena di smog! Infatti la cosa che più mi colpisce di Bangkok come centro urbano sono le strade bloccate dal traffico quasi 24H. Ed i taxi? Credo che l’80% delle vetture siano tutte taxi o uber o grab (altra app tipo MyTaxi per intenderci) e sono di mille colori diversi, dal rosa, al giallo, al verde, all’arancione e chi ne ha più ne metta.
Per arrivare all’Eastin Grand Hotel Sathorn (il primo hotel in cui siamo ospitati qui) ci abbiamo messo 30 minuti e abbiamo dovuto fermare e contrattare con almeno 4 taxi diversi. Infatti non dimenticate mai di contrattare sempre con ogni tassista e per le tratte non lunghissime chiedete sempre che sia attivato il tassametro (non accettate mai delle fixed rate perchè per il 90% delle volte vi fregano, anche se lì per lì vi sembreranno delle buone offerte). Altra cosa da ricordare: il pedaggio in autostrada è sempre a carico del passeggero. Quindi non vi scandalizzate se vi chiederanno 50 BAHT (poco più di un euro eh) durante la corsa!
Arrivati in hotel, finalmente ci siamo potuti fermare un attimo e goderci questa splendida struttura! L’avete già vista? Leggete l’articolo sull’Eastin Grand Hotel Sathorn!